Petizione per il progetto di collegamento ferroviario Trento con Penia di Canazei, attraverso le valli di Cembra , Fiemme e Fassa

 

 

In conferenza stampa in data 3 novembre svoltasi a Trento è stata presentata l’azione che prevede la Petizione a sostegno del progetto della nuova ferrovia Trento-Penia.

Il testo della Petizione

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Il  testo del comunicato stampa ed il testo della petizione.

 

Dopo la Petizione popolare che Transdolomites promosse  nel 2012 e che raccolse l’adesione di circa 8.000 sottoscrizioni, questa volta la Petizione si rivolge ai Consigli comunali di tutti i Comuni delle Valli di Cembra, Fiemme, Fassa e città di Trento e le tre Comunità di Valle ; Comun General de Fascia e Comunità territoriali di Fiemme e di Cembra.

Non è una Petizione “  contro qualcuno “ ma  a sostegno di “ qualcuno e qualche cosa”

Si tratta di coinvolgere tutti  i Consigli comunali  a dibattere al loro interno la  proposta che riguarda la progettazione del collegamento ferroviario tra Trento  e Penia di Canazei  attraverso la Val di Cembra per generare l’auspicato consenso a favore della progettazione dell’opera in oggetto. Il consenso che dovrà  favorire la Giunta Provinciale di Trento ad avviare l’iter che preveda di inserire nel Piano Urbanistico Provinciale detta infrastruttura ed avviarne successivamente la progettazione nello spirito della mozione    N. 38 approvata all’unanimità  dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento in data 12 giugno 2014  che   impegna la Giunta provinciale  “ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità  di una ferrovia che colleghi Trento con le valli dell’Avisio approfondendone , tra l’altro, gli aspetti finanziari”.

Nei prossimi inizieremo la consegna della Petizione a tutti i destinatari e dal 31 .01.2017 inizieremo le verifiche per  analizzare quanti e quali Comuni avranno dato seguito al documento.

Quello di coinvolgere i Consigli comunali è un passaggio fondamentale che va rispetto del principio di sussidiarietà, ossia promuovere partendo dal basso la  società civile e le istituzioni iniziando dal livello più basso.

Significa anche completare questo percorso storico con il tassello mancante , cioè quello dei comuni. Allo stesso tempo coinvolgerli in una fase storica che dal 2009 li ha visti quasi del tutto assenti nella partita. Ciò ad eccezione della  deliberazione  n. 120 di data 25 luglio 2014 del Consiglio Direttivo del Consorzio B.I.M  Adige che   approvò  l’’Accordo di Programma  tra il Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento – B.I.M. dell’Adige, la Comunità della Val di Cembra, la Comunità Territoriale della Val di Fiemme, il Comun General de Fascia, il Comune di Giovo, il Comune di Cembra, il Comune di Cavalese, il Comune di Tesero, il Comune di Predazzo, il Comune di Moena, il Comune di Pozza di Fassa, il Comune di Canazei,  finalizzato all’affidamento  dello “ Studio  preliminare di una ipotesi di tracciato   di una nuova  ferrovia  per il collegamento delle Valli dell’Avisio con la linea ferroviaria del Brennero con capo tronco a Trento e tronco terminale  in  Penia di Canazei.

Fondamentale il coinvolgimento della città di Trento che se ai tempi del Podestà Paolo Oss Mazzurana era capofila in Trentino a sostegno della realizzazione delle tramvie elettriche a distanza di tanti anni si è dimostrata insensibile alla proposta ferroviaria di Transdolomites disattenta al fatto che tale proposta è finalizzata anche mobilità cittadina . Ma allo stesso tempo egoista e avvolta attorno a sé stessa ed alle sue problematiche dimenticandosi che i problemi delle valli in parte sono anche i suoi e che le opportunità che  deriverebbero alla valli grazie alla nuova ferrovia potrebbero essere anche le sue.

L’attualità della Petizione va ben oltre il testo e l’azione politica in atto.

La riflessione deve andare alle strategie che nel settore dei trasporti devono essere concretizzate nel breve periodo e a fronte di bassi investimenti. La nostra proposta per città di Trento è:

 

  • Scenari per la mobilità urbana;

–          Incentivare la mobilità pedonale che è costante crescita

–          Investire sulla mobilità ciclistica e investimenti sulle reti ciclabili urbane

2)      Intervenire sui trasporti rapidi e di massa con veicoli a guida vincolata con

–          Investimenti rapidi sulle vie ferrate , metropolitane di superficie , per la mobilità urbana e extraurbana per spostare i pendolari dalla gomma alla rotaia. Decine di migliaia di pendolari che quotidianamente invadono le città  in auto fanno collassare la  città. Le ferrovie leggere (Ring della città di Trento, ferrovia di Valsugana, Valli dell’Avisio, Trento-Mezzana) favoriranno la raggiungibilità della città senza l’utilizzo dell’auto privata consentendo un miglior utilizzo di quest’ultima per chi ne ha effettivamente necessità. Anche i servizi di TPL della città a tal punto saranno più efficienti.

–          Realizzazione di corsie preferenziali per mezzi urbani del TPL, riorganizzazione e potenziamento del servizio, ammodernamento della flotta con mezzi a basse emissioni( anche il TPL è causa dell’inquinamento cittadino per via della vetustà dei mezzi.

3) L’economia turistica

–              La crisi del settore turistico, è un fatto evidente. Non  bastano i numeri positivi di presenze turistiche di un breve periodo di vacanze per nascondere il fatto che più 40 hotels   in valle di Fassa rischiano di finire sul mercato . Chi  sarà l’acquirente di queste aziende????? E di tutto ciò ne risente l’occupazione con periodi sempre più brevi di impiego, fuga dei giovani dalle valli, riduzione della professionalità della forza lavoro nel turismo, contrazione delle attività legate all’indotto. Già ora il turismo, pilastro fondamentale dell’economia trentina e delle Dolomiti e Alpi rischia di non essere più un’opportunità occupazionale per i residenti.

–              E’ finito il tempo di vendere camere. L’obiettivo è vendere emozioni così come e Dolomiti sono un’area che crea emozioni uniche al mondo ove l’obiettivo deve essere quello di immaginare una strategia di sviluppo che ad obiettivi quantitativi  preferisca puntare alla qualità e alla sostenibilità.

–              In breve la realtà può e deve eguagliare o superare  I’immaginario collettivo. Questa è  la  strategia di sviluppo  dell’industria turistica nelle valli di Fiemme e Fassa che si dovrà impostare in futuro .E la ferrovia sta alla base di questo rilancio. Settembre 2016. Dopo la metà del mese in Fassa, Fiemme e Cortina quasi tutte le aziende turistiche erano chiuse. In Val Pusteria, Val Venosta nello stesso periodo era piena stagione.

 

4) Allargare la visione del mondo che nelle nostre realtà è troppo piccola.

– il futuro traforo ferroviario del Brennero è un obiettivo al quale da subito bisogna puntare . Il 2026 è già qua e ci si dovrà porre domanda di come i nuovi turisti da Bolzano e  Trento potranno raggiungere le valli laterali se non             a bordo delle ferrovie di vallata. Il potenziale stimato nella ipotesi della ferrovia Bolzano-Cortina via Val Gardena e Badia e della Trento-Penia collegata alla precedente potrà essere tra i 10-12 milioni di viaggiatori /anno. L’idea di una collegamento Coira-Trento-Dolomiti corrisponderebbe a realizzare la più bella ferrovia d’Europa. Pensiamo ce ne sia abbastanza per creare le condizioni per attirare finanziamenti pubblici i privati su una simile infrastruttura. Serve però la volontà politica di muoversi in tale direzione.

– Il tunnel del Brennero è l’unica importante nuova infrastruttura “ in casa” gli altri progetti si stanno spostando oltre le Alpi; 8000 KM di ferrovia tra Rotterdam e la Cina con 890 miliardi di dollari di investimenti che coinvolgerà 64 paesi, in parte già in esercizio. Ad oggi 9 città europee sono collegate ad almeno 12 città cinesi via ferrovia transcontinentale .

La nostra in paragone è una formica ma fondamentale.

 

 

 

Cordialmente.

 

Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

Cell. 320.4039769

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