La conferenza stampa di Transdolomites. Trento 21 settembre 2018 ore 15.30. Il comunicato stampa
Avviare i progetti delle infrastrutture ferroviarie regionali in Trentino, Euregio, Eusalp.
Con l’attivazione della linea ferroviaria del Brennero tra Verona e Innsbruck nel 1867 prese avvio progressivamente un processo di connessione delle valli laterali del Trentino alla nuova ferrovia del Brennero.
Fu la volta della MAR, ( Mori-Arco-Riva) della Ferrovia della Valsugana, della Dermulo-Mendola, e della Trento-Malè ( 1909), cui segui tra il 1916- 1918 la realizzazione della Ora-Predazzo e in parallelo la progettazione ma non concretizzazione della Lavis-Moena ( 1904).
A queste ferrovie andranno ad aggiungersi altre linee ferrate nel Tirolo del Sud sulla direttrice Bolzano-Merano-Malles, Bolzano Caldaro, la ferrovia della Val Gardena , Val Pusteria, e nella zona di Cortina per citare le più conosciute ,ma non uniche.
Nel corso dei decenni le periferie dell’Impero austroungarico nel Tirolo del Sud e nel Trentino erano state dotate di un sistema di ferrovie e tramvie che le avevano connesse alla ferrovia del Brennero. Possiamo riconoscere che la globalizzazione di questi territori e la raggiungibilità delle Dolomiti aveva raggiunto un livello di eccellenza. Se poi aggiungiamo il ruolo che ebbro impianti a fine e teleferiche dell’epoca, possiamo ben dire che la gomma il ferro e la fune avevano reso sempre più alla portata l’accessibilità dei territori dalla pianura alla montagna.
Dalla fine della seconda guerra mondiale è avvenuto un percorso inverso ossia di disconnessione dei territori periferici con la chiusura di alcune ferrovie storiche locali che avevano permesso l’avvio dell’economia turistica ( vedi il Garda e le valli di Fiemme e Fassa).
La dismissione delle ferrovie di vallata è stata seguita da un notevole sviluppo di strade ed il conseguente sviluppo smisurato della mobilità privata.
Se tutto ciò ha contribuito al migliorare la raggiungibilità dei territori provinciali e la continua crescita del turismo, ora questa sistema è giunto al collasso. Le valli soffocate dai grandi flussi di traffico e in alcuni periodi dell’anno paralizzate si stanno rendendo conto di essere periodicamente disconnesse con l’esterno.
Con l’avvio dei lavori di costruzione della Galleria ferroviaria di base del Brennero , sulla nostra regione, e non, solo si è aperta una nuova finestra sulla storia.
In questi ultimi anni infatti il tema della mobilità a scala sovraprovinciale e della connessione del territorio della provincia di Trento con il corridoio del Brennero è tornato all’ordine del giorno nella discussione relativa alle trasformazioni dei territori. In particolare, il quadruplicamento del corridoio ferroviario da Verona a Fortezza e le relative tratte di accesso sono un progetto molto articolato e complesso. A ciò, in tempi più recenti, si sono aggiunte una serie importante d’idee progettuali che riguardano direttamente il capoluogo, come ad esempio la Circolare tranviaria cittadina, il “Nordus”, le ferrovie di vallata Trento-Canazei, la proposta di prolungamento della ferrovia Trento-Mezzana verso Tirano, la ferrovia della Valsugana, la funivia per il monte Bondone, il collegamento funiviario tra Levico e Altopiano di Lavarone, la proposta ricollocazione dell’attuale stazione autocorriere dall’aerale ferroviario in altra zona.
La città di Trento, fin dai tempi dei progetti per le tramvie del Trentino di fine Ottocento – inizio Novecento, è sempre stata considerata il centro propulsore delle interconnessioni ferroviarie, in quanto nodo di scambio del traffico Nord-Sud dell’asse ferroviario Innsbruck – Verona, con la mobilità est-ovest. A ciò si aggiunge la necessità di intervenire sull’offerta di nuova mobilità per la città stessa.
Trento, in sostanza, si trova attualmente a fare i conti con necessità e visioni che puntino con convinzione all’integrazione di varie soluzioni di mobilità sostenibile, intermodalità e la necessità di parlare in modo sempre più coinvolgente con la società civile, associazioni di categoria, stakeholder, decisori politici.
La stazione ferroviaria di Trento ha tutte le caratteristiche per proporsi come fulcro e partenza verso varie destinazioni con un ventaglio di mezzi a disposizione, la valorizzazione del manufatto architettonico e il restauro delle opere d’arte a portata di utente. Allo stesso tempo è il luogo adatto per creare a livello pubblico una vera cultura della mobilità.
Il completamento della Galleria di Base del Brennero metterà il Trentino nelle condizioni di valutare nuove opportunità e nuove sfide che riguarderanno la nuova linea ferroviaria del Brennero e la linea storica che diverrà strategica per lo sviluppo del trasporto regionale. Il Trentino in ambito Euregio dovrà sin da ora collaborare con Sudtirolo ed il Tirolo austriaco per ripensare le strategie di trasporto pubblico locale ( TPL) .
Paesi e città nelle vicinanze della stazione ferroviaria diventeranno un punto di pregio ma il respiro del BBT dovrà raggiungere anche l’interno , le periferie, le località a forte vocazione turistica.
Se attualmente solo il 10% dei turisti raggiunge l’Euregio in treno, dopo l’apertura di BBT il treno dovrà trasportare il 25 -30% e forse anche il 40% dei turisti in arrivo.
I treni ad alta velocità fermeranno soltanto nelle città capoluogo dell’Euregio ed allora questo nuovo afflusso di turisti , e comunque anche residenti, dovranno poter raggiungere in modo capillare le periferie. Ad oggi la maggior parte dei centri turistici non è dotata di un efficiente servizio di TPL. Guardando al domani è impensabile che questi servizi, pur migliorati, siano in grado di far fronte alla futura domanda di mobilità.
Ciò che servirà sarà un servizio di mobilità pubblica locale capace di essere attrattivo ed efficiente. Nel documento prodotto in occasione del Forum di Euregiolab 2017 che ebbe luogo a Alpbach il 20 agosto 2017 ,In Trentino, il lago di Garda e le valli di Fiemme e Fassa sono state individuate come zone che andrebbero assolutamente dotate di efficienti sistemi di TPL. Nel solco di queste indicazioni e dei territori individuati in Euregio ( Land Tirol – Sudtirolo-Trentino) serve avviare un’alleanza per portare avanti a livello europeo un’azione di cooperazione rafforzata che abbia l’obiettivo di ottenere anche per le ferrovie regionali l’accesso ai fondi europei nel periodo di programma 2021 -2027.
Alla base di questo percorso da intraprendere deve costituirsi una classe politica e dirigenziale consapevole dell’obiettivo da perseguire e che abbia la saggezza e la capacità di programmazione e di visione che guardi ad un traguardo temporale tra il 2030 – 2050.
Serve allo stesso tempo una società civile che abbandoni la posizione del tutto subito e che maturi anch’essa la capacità di ragionare con visioni di ampio respiro nell’interesse generale e non solo delle esigenze del singolo o della pura categoria alla quale si appartiene.
La piattaforma informatica del dibattito
Transdolomites in occasione della prossime elezioni amministrative ha scelto di scendere in campo con la campagna #notreno_novoto. E lo farà testando una nuova piattaforma di adesione politica online: dibattitopubblico.org
La piattaforma consentirà a tutti gli enti no-profit (associazioni, comitati,ong o fondazioni) di promuovere proprie campagne e di raccogliere e verbalizzare le adesioni di politici e altre organizzazioni.
I progetti di mobilità ferroviaria, più articolati rispetto ad altri, richiedono lunghi tempi di studio e di acquisizione del consenso. Progetti che si sviluppano per loro natura oltre la singola legislatura, richiedendo un vero e proprio patto generazionale.
Transdolomites ha così l’opportunità di sperimentare in prima nazionale, grazie a questa a questa piattaforma, chi dei nostri politici e quali organizzazioni del nostro territorio intendono aderire ai progetti di mobilità ferroviaria integrata che da oltre vent’anni Transdolomites promuove. Chiederemo quindi chi si vorrà impegnare in politiche lungimiranti, non fissate su piattaforme programmatiche di breve periodo istituite in fretta a pochi mesi dalla corsa elettorale.
Un altro salto di qualità dell’azione di Transdolomites consisterà nel fatto che nel suo obiettivo non figurerà solo la storica proposta della ferrovia Trento-Penia ma una visione articolata di nuove infrastrutture per la mobilità pubbliche che interessi il Trentino a 360 gradi.
Di conseguenza assieme all’impegno per la Trento-Penia , nel documento di intenti che Transdolomites ha predisposto si chiederà ai candidati il sostegno alla Ferrovia delle Valli dell’Avisio e allo stesso tempo l’impegno per il Garda, Valsugana , Valle del Noce.
Durante la conferenza stampa è stata presentata la piattaforma dibattitopubblico.org, sviluppata da due giovani programmatori Veneziani, e presentata la campagna #notreno_novoto, alla quale si chiede ai candidati per la futura legislatura provinciale ed organizzazioni di aderire.
Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites
Trento, 21 settembre 2018